1. Mito e Antimito nella storia della Repubblica di Venezia

Una vera e propria storiografia dell’Antimito nacque nel corso dell’Ottocento. Si trattava di una storiografia che individuava nella scomparsa Repubblica di Venezia e nella sua storia millenaria una serie di aspetti che venivano considerati negativamente sulla scorta di valutazioni che si soffermavano sia sulla costituzione di Venezia, sia sul confronto con altri stati europei ed italiani. Mito e antimito si confrontarono nel corso dell’Ottocento e del Novecento lasciando chiaramente trasparire la percezione e le personali posizioni politiche dei loro interpreti. In realtà si trattava di interpretazioni che, pur traendo molto spesso spunto da alcuni aspetti concreti della storia veneziana, erano prive di una vera e propria analisi dell’assetto costituzionale della Serenissima e di un sostanziale confronto con le altre realtà politiche europee. Di grande rilievo ed importanza fu l’Histoire de la République de Venise di Pierre Daru, apparsa a Parigi a Parigi nel 1819 (in sette volumi).

Rapidamente tradotta in italiano l’Histoire suscitò accese polemiche e confutazioni. In realtà l’opera rifletteva la particolare percezione di un uomo che rivestì cariche importanti nell’esercito napoleonico e faceva dunque parte di una struttura gerarchica incardinata nel nuovo modello di stato francese. Una percezione che spinse Daru (nonostante alcuni evidenti errori di valutazione e l’utilizzo di documenti apocrifi) a sottolineare alcune debolezze di fondo dello stato marciano, anche se, per certi versi, egli non seppe nascondere la sua ammirazione verso un sistema politico che, nonostante tutto, era riuscito a durare per secoli. Sull’Histoire e su Pierre Daru si veda il mio saggio qui pubblicato ‘Venezia e la storiografia dell’Ottocento) L’Histoire e altre successive opere contrassegnate dall’ideologia dell’antimito traevano comunque ispirazione da una precedente letteratura dell’antimito, che cominciò ad apparire nel corso del Seicento. Una letteratura che, nonostante le apparenze, era sorta ai margini del potere repubblicano, tra quei patrizi che si sentivano esclusi dalle scelte politiche monopolizzate dal gruppo oligarchico dei ‘grandi’. Gran parte di questi scritti erano anonimi anche se ebbero grande diffusione anche in altri paesi europei come la Francia e l’Inghilterra. il loro obbiettivo era quello di descrivere il potere marciano nei suoi aspetti più reconditi in una prospettiva dichiaratamente machiavellica. I dissensi interni al patriziato venivano resi espliciti, così come si sottolineava l’esclusiva gestione del potere da parte di alcune famiglie ricche e potenti. In definitiva si denunciava in questi scritti la crisi di fondo del repubblicanesimo e la finzione dell’armonia costituzionale (lo stato misto) cui si era rifatta una storiografia cinquecentesca caratterizzata da una visione mitica dello stato marciano.

Di questo filone letterario antimitico si riportano qui i due testi più significativi: L’opinione di fra Paolo Servita (o altrimenti detta ‘falsamente scritta a fra Paolo Servita), di cui si enumerano decine di versioni, sia manoscritte che a stampa; e la cosiddetta Relazione sulla organizzazione politica della Repubblica di Venezia. Spesso acriticamente utilizzate nel corso dell’Ottocento, queste due opere furono fonti di ispirazione per la storiografia dell’antimito.

Durante il corso si esamineranno alcuni brevi spunti di queste due opere, accostandole invece a quanto scrisse nel corso dell’Ottocento uno studioso come Agostino Sagredo (si veda il corso dedicato al mito debole).

Appare evidente che una vera comprensione della complessa storia della Serenissima può avvenire solo rinunciando agli stilemi più diffusi del mito e dell’antimito. In una prospettiva di ‘New realism’ si può dunque cercare di cogliere quali elementi sostanziali stavano alla base delle due storiografie e quale fu l’opera di ‘costruzione’ attuata dai loro interpreti. Solo in tal modo si può giungere a leggere correttamente la storia della Repubblica di Venezia e, soprattutto, ad individuarne il sostanziale assetto costituzionale e di potere. Un esempio di questa operazione è nel sito dedicato a ‘Le pietre di Perasto’ in cui si è esaminato il mito del famoso discorso pronunciato dal conte Giuseppe Viscovich nella comunità di Perasto (attuale Montenegro) poco dopo la caduta della Serenissima.