7. La fuga

La fuga (marzo 1595)

Alvise Bon, infine, riuscì a fuggire dalle prigioni del Consiglio dei dieci. Quella concessione dei Capi ne agevolò probabilmente la fuga, di cui però non abbiamo altri particolari. La ‘parte’ del Consiglio dei dieci (proposta dai Capi), in realtà sembra essere una pura presa d’atto di quanto è avvenuto, così come la decisione assunta contro Agostino Lobia, uno dei guardiani delle prigioni.

1595 a 22 marzo in Consiglio di dieci

Capi
Ser Zorzi Gradenigo
ser Giacomo Morosini
ser Alvise Belegno

Che sia fatto publicamente proclamar che chi saperà o havesse havuto notitia dove siano recapitati ser Francesco Polani, ser Alvise Bon, Antonio Frattina e Zuan Domenego Negrini o Negroni da Ravena, questa mattina fuggiti dalle pregion delli Capi di questo Conseglio et non venirà a denontiarli alli Capi di esso Conseglio nel termine di tutt’hossi, s’intendi bandito di tutte terre e luoghi della Signoria Nostra, terrestri et maritimi, navili armati et disarmati et etiam di questa città di Venetia et distretto, in perpetuo. Et essendo preso di esser apicato per la gola, sì che muori, con taglia a chi cadaun di loro prenderà et consegnerà nelle forze de ducati mille delli suoi beni, se ne sarano, i quali restino confiscati et impiegati alle taglie, se non delli denari della cassa di detto Conseglio deputati alle taglie. Quello o quelli veramente che venirano a manifestar come di sopra, havuto cadauno delli sopradetti rei nelle mani, conseguirà pur ducati mille, li quali le saranno subito esborsati delli denari della cassa del predetto Conseglio deputati alle taglie. Et di più la liberatione di un bandito, relegato et confinato da qual si voglia reggimento, maggistratto o conseglio, etiam che fusse bandito dal detto Conseglio o con l’auttorità di esso, eccettuati quelli solamente che haveranno nelle loro sententie strettezza di tutte le ballote.

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1595 a 22 marzo in Conseglio di dieci

Capi
ser Zorzi Gradenigo
ser Giacomo Moresini
ser Alvise Belegno

Che Agustin Lobia guardian delle pregion serrate di questo Conseglio, fatto retenir di ordine di Capi di detto Conseglio, sii et rimanga ben rettento et commesso alli Capi del predetto Conseglio con l’avogador del mese, con tutte le clausule solite et ordinarie.

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In una cronaca dell’epoca l’evento venne così registrato:

Adì 22 marzo del 1595 il mercordì santo fuzitero dalle preson del Consiglio di dieci per le porte, insieme con un guardiano quatro presoni, tutti presonadi per la vita per casi atroci, zoè Alvise Bon fu d’Alessandro procuratore e Francesco Polani fu de Bernardo, tutti doi nobili venetiani, Antonio Fratina figliolo de Marco nobile della Patria del Friuli et Antonio Negrini da Ravena. Furono immediatamente chiamadi alle scalle con termine del medesimo giorno et con pena grande a chi gli havesse datto ricapito et non si havendo presentati furono banditi con taglie di ducati 2000 et pena capital et il guardian similmente con pena della forca.

Come si può notare, nella parte del Consiglio dei dieci non c’è accenno al guardiano fuggito con Alvise Bon e gli altri prigionieri.

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