FUORILEGGE E CACCIATORI DI TAGLIE

Tra storia, letteratura e cinema.
Corso di Storia della Repubblica di Venezia (laurea triennale). Università di Venezia Ca’ Foscari, anno acc. 2011-12. Docente Prof. Claudio Povolo.

Tra la fine del Cinquecento e gli inizi del Seicento in molti stati italiani ed europei furono intraprese diverse iniziative volte a contenere e combattere il diffuso fenomeno del banditismo. La figura tradizionale del bandito (cioè di una persona colpita dalla pena del bando) divenne rapidamente quella del fuorilegge, considerato nemico pubblico da eliminare con ogni mezzo. Una trasformazione che rifletteva, in primo luogo, una diversa concezione di ordine e di sicurezza che proveniva da settori sociali economicamente importanti. Le leggi sul banditismo prevedevano benefici e ricchi premi a chi avesse catturato od ucciso una persona colpita dalla pena del bando. E così, accanto alla figura del fuorilegge, si delineò quella del cacciatore di taglie, legittimato a ricorrere a forme di violenza che interagivano con quelle che traevano origine dalla forte conflittualità sociale.

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