12. Rito inquisitorio del Consiglio dei X

RITO INQUISITORIO DEL CONSIGLIO DEI DIECI

PRIMA FASE COSTITUITA DAL PROCESSO INFORMATIVO:

  • inquisizione generale affidata a due dei consiglieri (chiamati anche inquisitori). L’inquisizione generale aveva l’obbiettivo di accertare l’esistenza di un delitto
  • inquisizione speciale affidata ad un COLLEGIO composto da uno dei due inqiuisitori che avevano proceduto nell’inquisizione generale, da un Avogadore e da un Capo del Consiglio dei dieci
  • il fascicolo veniva conservato dall’Avogadore che stabiliva pure una sorta di precedenza tra i casi esistenti
  • le indagini venivano comunicate a tutto il Consiglio
  • che su proposta dell’Avogadore o dei Capi proponeva l’ARRESTO dell’imputato e, nel caso questo non si fosse ottenuto, il PROCLAMA (una citazione solenne letta alle scale del ponte di Rialto)

SECONDA FASE COSTITUITA DALL’ARRESTO O PRESENTAZIONE DELL’IMPUTATO:

  • L’imputato si presentava a Palazzo ducale
  • L’imputato veniva posto in una prigione ALL’OSCURO ma poi quasi immediatamente veniva trasferito in una cella alla luce

TERZA FASE: PRESENTAZIONE DELL’IMPUTATO AL COLLEGIO CRIMINALE:

  • L’avogadore estraeva il fascicolo dall’archivio e decideva di convocare il prigioniero ordinando che fosse estratto dalle carceri in cui si trovava
  • Lo accompagnava davanti ai Capi del Consiglio dei dieci
  • Ed avveniva la presentazione all’imputato del COLLEGIO CRIMINALE, che in caso di omicidio era costituito dagli stessi tre Capi
  • Questa operazione poteva essere ripetuta più volte nel caso che la composizione del Consiglio dei dieci e dei tre Capi fosse mutata
  • L’imputato poteva ricusare alcuni membri del Collegio criminale

QUARTA FASE: INTERROGATORIO DELL’IMPUTATO:

  • era l’Avogadore che procedeva al COSTITUTO OPPOSIZIONALE: un interrogatorio serrata in cui si opponeva all’imputato quanto era emerso dal processo informativo. Di solito durava più mesi o anni.
    eventualmente veniva applicata la tortura
  • In questa lunga fase del processo l’imputato veniva ripetutamente prelevato dalla cella in cui era rinchiuso e trasferito nella apposita sala dell’Avogaria destinata agli interrogatori

QUINTA FASE: INTIMAZIONE DELLE DIFESE ALL’IMPUTATO:

  • L’Avogadore intimava le difese all’imputato. Difese che per l’assenza dell’avvocato difensore dovevano essere scritte come una vera e propria AUTODIFESA. In realtà era spesso concesso l’aiuto di un avvocato che poteva disporre del costituto opposizionale per redarre l’Autodifesa
  • Durante tutta questa lunga fase del processo l’imputato era trasferito in un carcere all’oscuro
  • L’autodifesa era composta di CAPITOLI su cui venivano fatti esaminare dei testimoni a sostegno della loro veridicità
  • l’avvocato doveva fare attenzione che non fossero respinti alcuni capitoli che non fossero in consonanza con il costituto opposizionale
  • Una volta redatta l’autodifesa, questa veniva consegnata ad un segretario del Consiglio dei dieci che provvedeva a trascriverla nel fascicolo processuale
  • si richiedevano autodifese chiare, possibilmente brevi e in bella scrittura

SESTA FASE: LETTURA DELL’AUTODIFESA E INTERROGATORIO DEI TESTI A DIFESA:

  • L’autodifesa e i capitoli venivano letti ai Capi del Consiglio dei dieci e al Collegio criminale
  • i testimoni venivano ascoltati. Una fase molto lunga che poteva durare mesi o anni e veniva svolta nel camerino dell’Avogadore di comun. I testi venivano condotti passando attraverso la sala del Consiglio dei dieci. Erano anche accolte a difesa documenti di carattere pubblico.

SETTIMA FASE: SENTENZA:

  • Terminata l’escussione dei testimoni l’imputato veniva riportato in una cella alla luce
  • L’avogadore leggeva al Consiglio il Costituto, le difese ed eventualmetne una SCRITTURA DI ALLEGAZIONE (scritta dall’avvocato)
  • L’avogadore proponeva una pena in gradazione
  • Veniva inflitta la pena che otteneva la maggioranza richiesta
  • le votazioni (de sì, de non e non sinceri) avvenivano ricorrendo a BOSSOLI di tre colori (bianco, verde e rosso).

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