4.3 Da Montona

Una supplica dall’Istria: il piccolo centro di Valle, ma sono interessati anche Montona e Capodistria. Le risposte dei due podestà interpellati sono difformi. Anche di fronte alla gravità del reato la Signoria propende decisamente per la risposta inoltrata dal podestà di Valle e la supplica viene respinta.

1608 13 zugno

Udita dalla Serenissima Signoria la supplicatione presentata per Giadre Predanich, Giure Livovich et Sime Livovich, tutti del territorio di Montona, dimandante dover esser da Sua Serenità delegato per giudice il podestà di Montona sopra il caso di furto imputato loro con altri già anni due. Per il quale furono banditi dal podestà di Valle, come bando disordinato et perciò tagliato et rimesso. Et ciò per le cause in essa supplicatione addote. Sopra la quale hanno risposto il presente podestà di Valle et il podestà di Capodistria, et il tutto maturamente considerato, fu posto il bossolo bianco che li supplicanti siano licenziati, il verde de non et il rosso non sincero.

Et furono

—- / —- 5  Consiglieri […]

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a. La supplica da Montona

Serenissimo Principe

Noi Giadre Prodanich, Giure Livovich et Sime Livovich, tutti del territorio di Montona et poverissimi contadini, fossimo banditi absenti due anni sono dal clarissimo podestà di Valle, insieme con altri per imputatione di furto et posteriormente habbiamo ottenuto il taglio di esso bando come disordinato et il caso è stato nuovamente rimesso al presente clarissimo podestà di Valle.

Nel qual luogo, temendo noi certamente di non poter far apparire la nostra innocenza per havere mal affetto il cancelliero di quel clarissimo podestà et per essere perseguitati da molti altri, col mezo de quali conveniressimo restar opressi. Per tanto noi sopradetti suplichiamo umilmente la Serenità Vostra a dellegare per giudice di questo caso il clarissimo signor podestà di Montona, che è il più vicino, acciò che possiamo esser giudicati senza la contaminazione dei debiti mezi della giusticia et acciò che il processo sia maneggiato da persona sincera et non suspetta, conforme alla pia mente di Vostra Serenità et all’interesse della giustitia.

Gratie

[manca la parte finale della supplica, ma la Signoria chiese una risposta al podestà di Valle e a quello di Capodistria]

b. La risposta del podestà di Valle

Serenissimo Prencipe

Per debita essecutione della commissione di Vostra Serenità espressami nelle sue lettere di X instante, nelle quali inserta ho veduta la supplicatione di Jadre Prodovich, Giure Livocich et Sime Livocich, tutti del territorio di Montona, già banditi per il clarissimo precessor mio et poi liberati dal loro bando et rimessi di novo a me il giudicio della sua imputazione, li quali ricercano che le sia dellegato per giudice il clarissimo signor podestà di Montona, allegando per sospetto il mio cancelliere, asserendo anco d’esser da molti di qui perseguitati. Sopra di che havendo io visto, servato et ben considerato quanto si deve, attesto a Vostra Serenità et con ogni sincerità dico in ciò il parer mio che del mio cancelliere, il quale è statto elletto a questo carico già anni sei dal consiglio di questi cittadini, giusto il loro privileggio, non puosso con verità allegare per minimo sospetto, essendo egli persona nella sua professione legalissimo et senza macula, né conosce li suplicanti in conto alucno, sicome non hano anco che de qui habbino innimico né malevole alcuno; et questo è quanto che posso dire. Rimettendo il tutto alla sua molta prudentia, perché son sicuro che dellegando a loro qualsivoglia rapresentante riceveran quella sincera giustitia che haveriano ricevuto anco da me, loro giudice competente. Gratie.

Di Valle li 22 aprile 1608

Zuan Battista Da Canal podestà con mio giuramento et sottoscrizione de mia mano propria.

c. La risposta del podestà di Capodistria

Serenissimo Prencipe

Dovendo io rispondere come la Serenità Vostra mi comanda alla supplicatione presentata ai piedi suoi per Jadre Prodanich, Jure et Simen Livovich del territorio di Montona, dico riverentemente alla medesima che seben essi supplicanti non hanno giustificato le cose esposte in tal maniera che si possa ragionevolmente levar il caso del furto, del quale sono imputati, dalle mani del clarissimo podestà di Valle, nel qual territorio sono commessi li latrocini, formato il processo et espediti gli altri corei del medesimo delitto, contentandosi nondimeno essi, per maggior loro commodità di sottoporsi al giuditio del clarissimo podestà di Montona, soggetto d’integrità et di valore, possono anco per gratia spetiale della benignità della Serenità Vostra esser essauditi, rimettendmi però sempre al suo prudentissimo giuditio. Gratie.

Di Capodistria, li 6 zugno 1608

Marin Gradenigo, podestà et capitano […] con giuramento.