2.94 Antichi avversari

Serenissimo Prencipe

L’anno 1584 la magnifica città di Brescia supplicò la Serenità Vostra che per conservatione delli privilegi et concessioni a lei fatte si degnasse deliberare con l’eccelentissimo Senato che li clarissimi signori Auditori novi non dovessero per l’avvenire concedere lettere et suffragi che fossero contrari ai sopradetti loro privilegi et concessioni.

S’oppose et contradisse in quel tempo oltre gli altri a questa sua richiesta il suo fedelissimo et devotissimo Territorio di Brescia, sentendo egli notabilissimo interesse et danno che nella moltiplicità dei negoti occorrenti et di moltissime cause sue, li fosse serrata la strada di poter impetrar suffragi da essi clarissimi signori Auditori.

Onde parendo giusto non solo alla Serenità Vostra ma etiamdio ad essa magnifica città il gravame che egli apportava quando fosse statto spogliato di cotesta libertà, li magnifici oratori di essa presentarono una scrittura la quale fu in quel tempo intesa et letta in questo eccelentissimo Collegio, per la quale si contentavano che dalla sopradetta loro dimanda fossero eccettuati esso Territorio. i suoi comuni et l’università dei contadini che non fanno comune, sì che restassero in libertà di poter haver suffragi, così all’officio clarissimo di essi signori Auditori, come ad altri eccelentissimi magistrati di questa inclita città, la qual scrittura fu poi anco approbata nel Consiglio generale di essa magnifica città.

Per il che, levato il gravame ad esso Territorio fu dalla Serenità Vostra coll’eccelentissimo Senato, 1584 22 dicembre, fatta deliberatione conforme alla dimanda di essa magnifica città, come dalla parte sopra ciò presa chiaramente si vede.

Nella quale, perchè con parolle espresse non fu fatta la dechiaratione et eccetuatione contenuta in essa scrittura, tutto che si ritrovi inserta in detta parte, alcuni clarissimi signori rettori di Brescia nelle cause di esso Territorio, suoi comuni et l’università non vogliono obedire alle lettere delli clarissimi signori Auditori et altri magistrati.

Però riverentemente supplica esso fedelissimo Territorio la Serenità Vostra che con l’eccelentissimo Senato si degni comettere ad essi clarissimi rettori et successori che nelle cause et negoti di esso Territorio, suoi comuni et università obediscano et essequiscano le lettere delli clarissimi signori Auditori et altri magistrati.

Non intendendosi esso et essi compresi nella sopradetta parte, conforme alla sopradetta scrittura et a quello che fu mente in quel tempo della Serenità Vostra et espressa volontà di essa magnifica città di Brescia.

Il che essendo di giustitia confida di ottennere dall’immensa benignità della Serenità Vostra et nella sua buona gratia humilmente s’inchina et raccomanda.

1593 29 mazo

Che sia commessa alli Savi dell’una et l’altra mano…

(filza 346)