2.87 Chirin Stoinich di Gabriga

Serenissimo Prencipe

Chirin Stoinich da Zin, già villa del territorio di Zarra, hora occupata da Turchi, l’anno 1580 con altre quatordici famiglie se ne fuggì dal detto loco, abbandonando le loro case, terre, animali et ogni altra cosa che ivi possedevano.

Et nudi senza alcuna sorte de beni sono venuti ad habitare nell’Istria, in villa di Gabriga, distretto di Parenzo territorio di Vostra Serenità, et finhora con le loro fatiche et stenti, tutto che privi d’ogni sorte di beni, hano campata la vita, riconoscendo Vostra Serenità per suo benigno principe et signore.

Et perchè dal magnifico podestà di Parenzo li sono state poste molte gravezze, volendo che questi miseri et infelici li paghino decime et altre regalie, che dice a questo loro esser obligati, in modo tale che ogni giorno contra di loro sono fatte far pegnore et essecutioni et dalli officiali sono stracciati, et mentre che devono attendere a lavorare, convengono venir a Parenzo con molta loro spesa et danno.

Quello che veramente non è mente di Vostra Serenità, havendo altre volte provisto a simili inconvenienti et massime a Villanuova qual è vicina al ditto luogo de Gabriga et è contratta de Parenzo, sì come è Gabriga.

I quali de Villanova, havendo li suoi ordeni dati da Vostra Serenità, sì circa le dette regalie come de ogni altra cosa et fino qual summa devono essere giudicati dal loro zuppano et quanto nelle appellationi, dove quelle si devono devolver che è al clarissimo Capitano de Raspo, vivono in pace et quiete, sotto la devotione di questo felicissimo Dominio.

Et tutto che le predette quindeci famiglie siano poverissime et doverebbeno haver molto magior essentione et privileggio delli predetti de Villanuova, vecchi habitanti, con tutto ciò si contentano, sì come hora genibus flexis suplicano, che Vostra Serenità vogli conciederli in gratia che ancora essi poveri supplicanti habbino ad esser alla medesima condittione, sì come quelli de Villanova. Et in somma debba in tal proposito esser dechiarito che siano in tutto et per tutto alla condittione de quelli della prefata Villanova.

Il che, mentre li sii così concesso da Vostra Serenità, verano a poter viver insieme con le loro afflitte famiglie sotto questo felicissimo Dominio et serà dato animo et occasione ad altre ancora de venir ad habitare nelli detti luochi.

Et a Vostra Serenità, genibus flexis, si raccomandiamo.

1584 a 19 maggio

Che alla sopradetta supplicatione risponda il podestà et capitano di Capodistria…L’istesso facci anco il Capitano nostro di Raspo.

(filza 338)