2.77 Il debito

Serenissimo Principe, Illustrissima Signoria

La gran povertà ha causato in molti suoi fidelissimi Castellani della Patria sua del Friuli un grosso debito per caggione de sussidi, il travaglio d’anni doi continui con eccessiva spesa con la communità di Udene e, in materia giuriditionale ad essi carissima come la vita, hanno impedito il far provisione, non essendosi massime potuto convocare il magnifico Parlamento, nel qual solo per deliberatione dell’eccelso Consiglio di dieci [i] Castellani hanno commodità di ridursi e consultar le loro materie.

Onde spirando alli 18 del presente la gratia concessa alli 17 settembre 1580 di incomminciar a pagar la prima quarta parte di esso debito, reverentemente si supplica ai piedi di Vostra Serenità, per nome di essi Castellani, il prorogar essa gratia, saltem per mesi sei, havendo hormai, con molte altre provisioni contro i debitori fatte, mossi da ardentissimo desiderio di sodisfar, postosi essi Castellani da se stessi un sussidio intiero, per dar principio ad esso pagamento, tantosto che sarà scosso.

Et per ciò medesimamente si supplica, per facilitar esso pagamento, sia interposta per Vostra Serenità l’auttorità sua ad essa impositione di sussidio.

In questo tempo sospendendo l’essecutione che pretende el magnifico thesoriero di fare delli ducati 400, diffalcati per el clarissimo signor Alvise Justiniano, allhora dignissimo logotenente, per conto di fuoghi venetiani, compresi in essa gratia, acciò in questo mezzo possa diffinire ancora essa dificoltà.

Et a la buona gratia di Vostra Serenità humilmente s’arricommandano.

1580 17 settembre

Che alla sopradetta supplicatione rispondi il locotenente della Patria…et l’istesso facino li Provveditori in ceca…

(filza 335)