2.75 Dalla Riviera del Garda

Serenissimo Prencipe et Illustrissima Signoria

Così sono potenti di robbe et di seguito Zuanne Dal Bon et Domenico Bendinel della terra di Tignal della Riviera di Salò, che abbracciando essi tutta detta terra et havendo gran copia de favori et amici in Salò, par che si facino lecito commetter casi attrocissimi, sperando d’andarsene impuniti.

Questo dico io povero Bendin Del Bon di Tignal, perciò che [odian]do detto Zuanne il quondam infelice Giacomo mio fratello et havendo trattato con esso Domenico et altri suoi siccari et fauttori di assassinarlo, lo aspettorno alla stradda cerca le due hore di notte, alli 9 venendo li dieci d’aprile passato, armati tutti di molta copia d’arcobusi.

Et mentre il meschino passava per il luogho delle insidie, per venir a casa, questi scellerati lo assalirono sparandoli contra li arcobusi, et con essi crudelmente li levorno la vita incontinente.

Et con tutto ciò, tant’è la forza loro con quei ministri che han formato il processo, che alli testimoni non è stato datto il giuramento, seben par nel processo che siano stati giurati. Et sono ridotti a tanta confidenza, che vedendo la mia povertà et miseria, per cui non posso apena uscir di casa, non che andar contra essi nella terra di Salò per usar le mie raggioni, si promettono d’andarsene impuniti.

Però, affine che si pigli qualche compenso in quella parte di Riviera et io resti consolato di potter usar le mie raggioni, supplico la Serenità Vostra che tolte le debite informationi dalli clarissimi rettori di Verona o di Bressa la vogli dellegar il detto caso all’officio clarissimo dell’Avogaria, ove io possa sicuramente comparer contra questi scellerati et sia per veder ampiamente castigati questi siccari che hanno assassinato l’infelice mio fratello. Con che in suo buona gratia riverentemente m’inchino et raccomando.

A 20 di giugno 1581

Che alla sopradetta supplicatione rispondano li rettori di Verona et Proveditor di Salò…

( filza, 335)