2.71 Il custode di Zara vecchia

Serenissimo Principe, Illustrissima Signoria

Se io capitano Zorzi Marcovich fidelissimo servitore di questo felice Dominio volessi raccontar al presente la fede et devocione mia verso questo Serenissimo Dominio, quante facultà et honori habbia lasciato per venir et morir sotto la felice ombra sua, quante volte in tempo della passata guerra habbia combattuto con inimici et finalmente in pace habbia preservato li sudditi et lochi suoi et ricuperato di molte anime, per il che tutto consta per le patente di tanti et tanti clarissimi rappresentanti di Sua Serenità, lasciarò da parte per non attediarla, dirò solamente questo che prepono io la gratia et il servitio di questo Serenissimo Dominio ad ogni altra cosa.

Venni nel tempo delli maggiori bisogni con tutta la famiglia mia et con cinquanta valorosi huomini et con tutte loro famiglie, delle quali hora si ritrovano più di 350 anime et 100 e più di facione, et venuto non sparagnai in alcuna occasione né la sustantia, né la vita mia, esponendo il tutto con questa prontezza che far deve ogni suo devotissimo servitore con grandissimo beneficio di Sua Serenità et satisfatione delli suoi rappresentanti.

Et però, essendomi rimasti 64 gognali in circa a Poscaglina, di terreno delli molti che erano stati concessi per l’eccelentissimo proveditor general Grimani, che nel metter di confini, per molta diligenza dell’eccelentissimo procurator Soranzo, restano nella nostra parte da me con molta fatica et pericolo preservata poi et mantenuti dal continuo, stando io alla custodia di Zara vecchia, contra tante et tante insidie turchesche, con molta dignità publica et beneficio di quelli lochi, riverentemente supplico la Serenità Vostra che per quella benignità, clementia ella è solita di abbracciare tutti quelli che prontamente et fidelmente la serveno et per la fedel et util servitù mia, si degni conceder a me et diece anni dopo la morte mia alli miei legitimi descendenti li detti terreni con le sue ragioni, li quali erano stati concessi al quondam strenuo Lombardin Detreco con annua recognitione di lire 26 all’anno.

Quanto al presente s’affitano essi terreni, da me preservati con perdita di parechie persone et di dui delli miei nevodi, mantenuti con grandissimi pericoli, acciochè con questo picol suffragio possa tanto meglio mantenir la numerosa mia fameglia et accrescer l’animo alli mei figliuoli di esponer le vite loro per servicio di questo fidelissimo Dominio, sì di poi che son venuto alla sua devocione ho fatto et farò sempre in ogni occasione che mi s’appresenterà.

Et alla sua buona gratia riverentemente mi raccomando.

1580 24 febraro

Che alla sopradetta supplicatione rispondano li rettori di Zara, quali ben considerata la continentia sua et servato quanto si deve dicano l’opinion loro con giuramento et sottoscrittione di mano propria giusta le leggi. Il medesimo faccino li rettori ritornati ultimamente di là.