2.64 La delegazione

Serenissimo Prencipe, Illustrissima Signoria,

Supplicai io povero Silla Muziano, cittadino di Vicenza, la Serenità Vostra che fossero delegati all’officio dela Avogaria diversi casi et ferrite date ad uno Marco Antonio mio servitore et insulti fatti alla persona mia da Martin Schiasaro, Jseppo Percello et Alessandro et Mandricardo di Pasqualini et altri, tutti del loco di Malo, carnefici et sanguinari.

Et in particolare il caso dell’insulto fattomi adì 11 agosto 1577 e delle ferrite date a Splandiano, mio fiolo naturale, facendo impeto nelle case dove io mi era salvato, insieme con il caso delle bastonate date a Splandiano mio fiolo et ferrite mortalissime a me povero et infelice vecchio di 60 anni, dato alla vita relligiosa et quieta, alli 9 novembre 1577.

Sopra la quale mia supplicatione, tolta informatione dalli clarissimi rettori di Vicenza, aldido le parti, la Sublimità Vostra delegò, alli 25 luggio 1578, alli clarissimi rettori di Padova il caso delle bastonate date a Splandiano e il caso delle ferrite date a me Silla dalli sopranominati Martino Schiasaro, Jsepo Percelo e Pasqualini, a 9 di novembre.

In esecution della qual delegatione, fu anco scritto dalla Serenità Vostra alli 24 ottobre 1578 alli clarissimi rettori di Vicenza che mandassero alli clarissimi rettori di Padova li processi di tutti dui li casi, da me ut supra narrati, quali anco sono stati mandati, cioè il processo del caso de 11 agosto et 9 novembre.

Nondimeno, per non esser espresso nella delegatione li tempi, cioè di 11 agosto et 9 novembre, pare che essi clarissimi rettori di Padova non intendano di esser giudici solo del caso di 9 novembre 1577.

Onde comparo da novo ai piedi della Serenità Vostra, humilmente supplicandola che la si degni, tolta la information dalli clarissimi signori rettori di Padova, delegare ad essi clarissimi rettori anco esso caso di 11 agosto 1577, il quale dà lume a quello di novembre e è annesso et connesso con esso caso et commesso dalli medesimi che hanno commesso quello di 9 novembre.

Et questo a fine che in uno istesso tempo da uno istesso iudice ambi essi casi siano iudicati et ispediti et massime che li detti Pasqualini sono antiquissimi servitori et amati dal presente potestà che si ritrova in Vicenza, come esso publicamente si ha lasciato intendere et per molte vie si dimostra partialissimo ad essi miei inimici, favoriti da potentissimi cittadini, quali di loro si serveno con le armi in far commetter infinità di crudelissimi delitti.

Et alla buona gratia di Vostra Serenità humilmente mi raccomando.

1579 2 maii

Che respondino li rettori di Padova…(filza 333)