2.62. L’età d’oro

Serenissimo Principe, Illustrissima Signoria,

La nova regulacione del reggimento nella Riviera et Salò, causò dali molti strepiti et homicidi che in essa si facevano.

Però deliberò la Serenità Vostra mandar un clarissimo rethor con il dargli per accessore un eccelentissimo giudice di maleficio, afine che con manco disturbo di esso clarissimo la iusticia havesse suo luocho.

Et con tutto che esso giudice sia a detta sua fidelissima comunità di grandissima spesa, nientedimeno, per esser così intencione di Sua Serenità, l’ha voluta pacientemente soportare.

Hora veramente che per opera et per il valor del clarissimo signor Ottavian Valiero, sonno sedate molte deficoltà et prencipalmente quella del estimo gienerale, che per il corso di dodici anni ha nodrito una infinità de odii intestini, discordie tra quelli populi, et criminali et civili, ha concluso molte paci, ha castigato molti tristi, et finalmente redotte le cose in stato tale che si spera che in quella Patria vi sia, per gracia de Dio, ritornata una etade aurea.

Però, vedendo esser levata del tutto l’occasione per la quale la si mosse a mandar detto giudice, vedendo anco esser de grandissima spesa et danno de quelli poveri populi, si suplicha reverentemente Vostra Serenità, per nome de quella fedelissima sua comunità, vogli sgravarla da un tanto peso, con il levar esso giudice di maleficio.

Ritornando in quel grado esso clarissimo reggimento che è sempre stato per il passato, sicome siamo sicuri ottener dalla gracia di Vostra Serenità.

Alla quale umilmente si racomandamo.

1578 26 luglio

Che alla sopradetta supplicatione rispondi il provveditor di Salò…

(filza 332)