2.56. Il cancelliere

Serenissimo Prencipe, Illustrissima Signoria

Fu sempre mente della Vostra Serenità che li suoi sudditi siano giudicati da giudici che non per travagliar quelli a suggestione dei suoi curiali, ma sinceramente lontani da ogni suspetto si movino con termine di ragione et d’incontaminata giustitia.

Questo dico io Giacomo Fracanzani per nome mio et altri fidelissimi servitori di Vostra Serenità, perché alli giorni passati, essendo pervenuto a notitia del magnifico messer Hieronimo Bembo, podestà di Este, che noi erimo comparsi davanti Vostra Serenità per levar da le sue mani le querelle et processi formati nella sua cancelleria, tra noi da una parte et Lorenzo Baggata et altri nostri adversari et persecutori dall’altra, per esser il cancelliere suo cugino di detto Lorenzo Baggata nostro nemico, fu da un suo curial contra di noi instituita denontia per imputatione di haver portate le arme, dissegnando con tal mezo di tenirne del continuo bressagiati in detta sua cancelleria.

Non obstante che fusse poi da Vostra Serenità giudicato suspettissimo per le cause sopra ditte, di modo che l’istesso giorno che fu commessa da Vostra Serenità la informatione al clarissimo podestà di Padoa sopra detta supplicatione, detto magnifico podestà di Este ne fece proclamar per la denontia del preditto suo curial.

Et se ben da poi per la dellegatione fatta da Vostra Serenità è conosciuto suspettissimo, nondimeno intende sopra detta denontia in ogni modo giudicarci.

Il che non essendo raggionevole, stante il suspetto della sua persona e del preditto suo cancellier, supplico Vostra Serenità che si degni dellegar al clarissimo podestà di Padoa et sua eccelentissima corte così il processo della denontia come tutti li casi et processi dove si trattasse l’interesse nostro durante il regimento del preditto magnifcio potestà di Este.

Et alla Serenità Vostra humilmente mi raccomando.

1577 6 settembre

Che alla sopradetta supplicatione rispondi il podestà di Padova…..

(filza 331)