2.50 Conventicole

Serenissimo Principe, Illustrissima Signoria

Alcuni communi del territorio vicentino, manifestamente dimostrando un animo nemico et seditioso contra i cittadini della sua fidelissima città di Vicenza et altri comuni astutamente in qualche parte occultandolo, hanno presa parte nelle convicinie delle lor ville che le difficultà et defferentie criminali, che ad ognuno di contadini occorra di havere con alcuno di cittadini, debbano essere trattate, prosefuite et diffese a spese et interesse de comuni.

Et se ben hanno procurato di dimostrare che queste deliberationi siano state fatte per la loro conservatione et diffesa, non però possono né occultare il loro disegno, né mutare la materia di tale conventicule e seditioni, le quali, oltre che sono prohibite dalle leggi et statuti, sono ancor una semenza de gravissimi scandoli.

Impero che, quando la loro opinione havesse luogho et che le differentie et controversie de particulari fossero difese et sostentate a spese di essi comuni, causarebbe che detti particulari diventeriano più ingiuriosi et arroganti et non mancaria chi di essi contadini suscitasse le discordie civili et criminali per loro particulari interessi, né si potriano ritrovare legitimi testimoni et legitime prove per far venir in luce la verità.

Poi che per tali seditioni tutti sariano uniti ad operare per vie indirette et mali modi che quella nei processi non venisse in luce, di modo che, quando havessero loco questi principi di seditione, saria oppressa la condition de cittadini et l’appetito de contadini fatto insoportabile.

Et s’aggionge de più. Che havendo loco queste tali deliberationi passeria la cosa in essempio, serpendo in ogni parte del territorio vicentino. Dal quale esempio gli appetiti che potessero venire ai comuni dei territori de tutte l’altre città, i mali effetti che potessero derivare da questa illicita unione, i disordini che potessero nascere in tutti i tempi dai particulari disegni di capi et procuratori destinati ad apparente difesa de communi, possono esser ottimamente considerati dalla consumata prudentia della Serenità Vostra.

Et passando pure da tai disordini ad altri incomodi, i cittadini consorti nei comuni predetti, eccitati da questo stimulo e vedendo a loro soli danni destinate queste forze et preparate le ingiurie, possono essi ancora facilmente venir in oppinione di far simili unioni et intendendosi i consorti di una villa con consorti delle altre, non pare che da tal maledette conventioni possa reuscir altro che inimicitia palese dei contadini con cittadini.

Pertanto, dovendo e volendo essa città esser a contadini amorevolissima madre et prevedere i futuri incomodi et conservare col territorio la sua materna carità, con credenza che li istessi communi meglio intendenti del suo proprio bene, debbano riconoscer l’error commesso et con grata benivolentia in altro tempo ricompensarla, ha di quattro ambasciatori, a tal proposito destinati, eletti noi due alla Serenità Vostra, i quali esponendo l’interesse della città et insieme della giustitia tanto desiderata da questa eccelsa Republica, habbino a procurare l’annulation et taglio di dette parti et la prohibition in futuro d’ogni altra simil conventicula et setta, sotto quelle più gravi pene che alla infinita prudentia sua parerano convenirsi.

Il che facciamo a nome di quella fidelissima patria nostra, con la maggior nostra efficatia et humiltà. Et a Vostra Serenità s’inchinamo et raccomandamo.

Li comuni che han fatto li instrumenti et conventicule de quali si è supli[c]ato Sua Serenità per l’annullatione et taglio sono li infrascritti: Nanto, Malo, Santorso, Isola.

1576 14 giugno

Che alla sopradetta supplicatione rispondino li rettori di Vicenza…

(filza 330)