2.21 Uno statuto rigoroso

Serenissimo Principe, Illustrissima Signoria

Non ha mai tollerado Vostra Serenità alcuni antiqui statuti rigorosi et contrari alla pietà christiana. Immo per Vostra Serenità, con la sua benignità, ha il loro rigore dispensado, quelli moderati et massime quello disponente che se il livellario cesserà di pagar per anni il livello, ipso iure sia cascato delle sue ragioni, come troppo severo, iniquo et alieno della sua pietà, degno di corretione, quando massime esso livellario, per impotentia, overo per altro legitimo impedimento, non avesse pagato.

Onde, benché molti anco che per sententie in essecutione del detto statuto fusseno stà privati delli loro fondi, supplicando alla solita pietà di Vostra Serenità sono stato per quella remessi al possesso delle loro ragioni.

Questo dico io povero Francesco Verspin, uxorio nomine, che trovandomi possieder una pezza di terra di perteghe cinque et tole dodici, poste nella contrà della villa de Loir, iurisdittione di Bergomo, per la qual par che era tenuta pagar soldi cinque e mezo di livello ad uno messer Ludovico Dell’Olmo, però inscienti noi, né mai n’è stà dimandato per avanti cosa alcuna. Et potria esser che fusse stà francata, che non lo sapiamo.

Essendo nato lite tra noi per altre occasioni, è stà prodotto il nostro acquisto fatto fino del 1516, per il qual appar ditta pezza esser obligata a detto livello.

Del che, preso occasione col rigor del detto statuto, ne ha privato di detta nostra pezza di terra, anchor che se habbiamo offerto pagar detti sui livelli scorsi, perché non ha mancato da noi, ma dal potentissimo adversario, che non l’ha domandato, et mora imputatur moroso et non a noi meschini, ignari di tal fatto. Et perché questo è contra il pio voler di Vostra Serenità.

Pertanto comparo et humiliter supplico che la voglia dispensar in noi tal statuto, come sempre l’ha fatto in molti lochi et città suddite sue, facendone restituir il possesso di detta pezza di terra, pagando tutti i livelli passati et con oblation delli futuri, non ostante detto statuto et atti super inde fatti, pro ut in similibus ad altri è stà concesso et secondo la bona mente di Vostra Serenità, alla qual humiliter mi raccomando.

1566 alli 7 di marzo

Che rispondi alla presente supplication il podestà di Bergamo…

(filza 320)