2.118 Le difese per procuratore

Serenissimo Principe,

Per imputatione di una ferita data ad un pre Giovan Maria Di Boni, fussimo de ordine dell’illustrissimo signor Lunardo Valier proveditore di Salò proclamati noi Giovan Giacomo di Domenico et Antonio de Zanin Tono da Tignale proclamati ad appresentarsi in quelle carceri.

Ma pretendendo noi che per vigor del statuto della Riviera le diffese ci dovessero esser date per procuratorem, essendoci inavedutamente transcorso il tempo del mese d’una lettera impetrata all’officio illustrissimo dell’Avogaria, absenti siamo stati banditi sette anni di Salò, Riviera, Bressia et Bressano.

Questo disordine, non da altro derivato che dalla semplicità nostra, credendo che il tempo di esse lettere ci servisse, turba et sovvertisce le nostre povere case, poiché lontani dalla patria le nostre famiglie incredilmente patiscono, essendo noi innocenti.

Però supplicamo Vostra Signoria che si degni concederci in gratia, tolte le debite informationi, che non ostante essa sententia possiamo appresentarsi in quelle forze, sperando che la giustitia ci liberarà da tale imputatione. Et noi et le nostre famiglie pregaremo Iddio signor nostro per la conservatione et grandezza di questo Serenissimo Dominio.

1609 9 april

Che alla sopradetta supplicatione risponda il provveditor di Salò et Capitano della Riviera di Bressana et ben informato delle cose in essa contenute, visto, servato et considerato quanto si deve, dica l’opinione sua con giuramento et sottoscrittione di mano propria, iuxta le leggi. L’istesso faccia quello che fece la sententia…

(filza 362)

Per imputatione di una ferita data ad un pre Giovan Maria Di Boni, fussimo de ordine dell’illustrissimo signor Lunardo Valier proveditore di Salò proclamati noi Giovan Giacomo di Domenico et Antonio de Zanin Tono da Tignale proclamati ad appresentarsi in quelle carceri.

Ma pretendendo noi che per vigor del statuto della Riviera le diffese ci dovessero esser date per procuratorem, essendoci inavedutamente transcorso il tempo del mese d’una lettera impetrata all’officio illustrissimo dell’Avogaria, absenti siamo stati banditi sette anni di Salò, Riviera, Bressia et Bressano.

Questo disordine, non da altro derivato che dalla semplicità nostra, credendo che il tempo di esse lettere ci servisse, turba et sovvertisce le nostre povere case, poiché lontani dalla patria le nostre famiglie incredilmente patiscono, essendo noi innocenti.

Però supplicamo Vostra Signoria che si degni concederci in gratia, tolte le debite informationi, che non ostante essa sententia possiamo appresentarsi in quelle forze, sperando che la giustitia ci liberarà da tale imputatione. Et noi et le nostre famiglie pregaremo Iddio signor nostro per la conservatione et grandezza di questo Serenissimo Dominio.

1609 9 april

Che alla sopradetta supplicatione risponda il provveditor di Salò et Capitano della Riviera di Bressana et ben informato delle cose in essa contenute, visto, servato et considerato quanto si deve, dica l’opinione sua con giuramento et sottoscrittione di mano propria, iuxta le leggi. L’istesso faccia quello che fece la sententia…

(filza 362)