2.117 La signatura del Consolato

Serenissimo Principe

L’anno passato successe certa puocca rissa tra me Agustin Giulfino, servo di Vostra Serenità, et un Bortholamio Zanella, nella quale restò per pocco ferrito esso Zanella, qual conoscendo esser dal canto del torto, quasi immediatte si rimosse dalla querella dattami et hebbi doppoi le diffese per procuratore, havendo datto anco piezaria de giuditio sisti et iudicatum solvendi.

E’ occorso che, essendo nata questione ultimamente tra me et un Parmesano, soldato dell’illustrissimi signori Trenti, principalissimi gentilhuomini di quella città, questi sdegnatti fecero imediate portar in consollaria il processo di detto caso, et senza che mi fosse fatto motto alcuno fu fatta signatura contra di me di bando d’anni cinque di Vicenza et Vicentino et XV miglia oltra li confini.

Il che inteso, ricorsi all’officio clarissimo dell’Avogaria et ottenni lettere dall’illustrissimo signor Trivisano che, conforme al statutto di detta città, fusse admesso ad usar delle mie raggioni.

Ma i sopradetti gentilhuomini, che tengono strettissima parentella con la maggior parte di magnifci signori consoli, havendone di germani, cugnati et altre dipendentie importantissime, hanno fatto che la città habbi dimandatto la ricusatione di esse lettere, le quali, aldite le parti in contraditorio giuditio, sono statte da detto illustrissimo signor Trivisano per giustitia confirmate.

Né contenta de questo, è andata la medesima città inanzi alli illustrissimi signori Cappi dell’eccelso Consiglio di dieci et hanno dimandatto taglio di dette lettere con la loro confirmatione, sotto vanno protesto che fussero contra i suoi privileggi. Quali, aldite le parti, sonno statte medesimamente in contraddittorio giudicio confirmatte.

Hora, illustrissimi signori, non essendo mente di Vostra Serenità che alcun suo suddito sii giudicato da giudice suspetto, non permetterà anco che habbi esser giudicato io suo servo da quella consolaria, che mi è statta duoi volte accerrima aversaria.

Genuflesso, adonque, la supplico che havutte le debite informationi, vogli delegar questo mio caso all’illustrissimi rettori di Vicenza, esclusa la ditta consolaria. Gratie.

1607 a 14 gennaro

Che alla sopradetta supplicatione rispondano li rettori di Vicenza et ben informati delle cose in essa contenute, visto, servato et considerato quanto si conviene, riferiscano …quanto haveranno dal processo formato ex officio et poi quanto sarà loro per parte del supplicante comprobato, dicano il parer loro congiuntamente, con sottoscrittione dil man propria iuxta la forma delle leggi, mandando la risposta loro col nome del supplicante di fuori et poi con una sopracoperta a noi diretta per cavallaro et altra persona publica…

(filza 360)