2.10 La commissione

Illustrissimo Principe, Serenissima Signoria

Essendo ordinato per legge et continuamente osservato da Vostra Serenità che se vien opposto ad alcun rettor et massime nei casi criminali, sempre si suol delegar giudici non suspetti, acciochè sinceramente sia fatto giustitia, però comparemo humilmente dinanzi Vostra Serenità noi Zuan Nicolò Corazza et Simon Gribiliach narrando che essendo stati querelati ingiustamente dinanzi il magnifico podestà di Montona per imputation di certa nota fatta in uno libro che si asserisse non contenir verità.

Il che, essendo a pregiuditio delle podestarie del magnifico podestà de ditto loco, le qual podestarie sono le sue utilità importante di formento et biave, non è ragionevole, né conveniente, trattandosi del suo interesse, che sua magnificencia debba esser giudice in tal caso et tanto maggiormente havendo usato diverse parole che dimostrano l’animo suo alterato contra di noi, perciochè havendo inteso le nostre diffese et che per giusti[ti]a non puol condemnare, ha ditto che volendo noi accordarsi con gli agenti della communità el farà tanto quanto vorremo noi, che vien a dire che, pagando le podesterie, el ne assolveria.

Le qual podestarie sono le sue utilità et questo ha ditto a diversi et che altramente facendo che prociederà sopra la querela produtta contra di noi.

Oltra di ciò ha dimostrato la sua commission a molti di quel loco, dicendo che per ogni falsità, ancor che di puochissima importantia, è ordinato per legge pena di perder una man et un occhio.

Et questo acciò che ne fusse referto per spaventarne con questa via et sforciarne a far a suo modo.

Et essendo apresentati già molti mesi et havendo fatte le nostre diffese et instando noi la espedicion per potter attender alle pocche intrade per la tempesta che è stata con total nostra ruina, nondimeno non ne vuol espedir.

Et però riverentemente supplichemo Vostra Serenità che havuta information da qual rettor che li parerà lì vicino delle cose contenute in questa nostra supplica, la sia contenta delegar a quel giudice che parerà a Vostra Serenità, acciò che con prestezza sia espedito questo caso et la nostra innocentia sia cognosciuta da giudice non suspetto.

Et a Vostra Serenità humilmente si raccommandiamo.

1563 die 19 septembris

Fo posto per l’ill. Signoria che alla sopradicta supplicatione debba servatis servandis risponder il capitano di Raspo, il qual tolte le debite informationi debba dir l’oppinione sua…Et in questo mezo sia scritto al podestà di Montona che debba tenir in suspeso non procedendo in ditto caso sino ad altro novo ordine…

(filza 317)