1. Introduzione

Serenissimo Principe e Illustrissima Signoria è un testo che raccoglie una scelta di suppliche presentate alla Serenissima Signoria (organo rappresentativo della Repubblica di Venezia) dal 1554 al 1609. La serie di suppliche presentate alla Signoria sono oggi conservate all’archivio di stato di Venezia e sono suddivise nei due grandi fondi archivistici Collegio, Risposte di fuori e Collegio, Risposte di dentro. La Serenissima Signoria (composta dal doge, dai sei consiglieri e dai tre Capi dei Quaranta), infatti, operava prevalentemente all’interno del Collegio, un alto organo di governo che comprendeva pure i tre gruppi di Savi. In realtà ad accogliere ed esaminare le suppliche provenienti da tutto lo stato erano per lo più i consiglieri dogali.  La distinzione di fuori e di dentro non si rapportava alla provenienza geografica dei supplicanti, ma agli organi istituzionali cui la Signoria chiedeva una risposta in merito a quanto chiesto dal supplicante. Con l’espressione di dentro ci si riferiva dunque alle magistrature che operavano nell’ambito della città dominante e del Dogado; con quella di fuori al rimanente dello stato ( da terra e da mar).  Le suppliche erano nella quasi totalità dei casi stese da avvocati, sulla scorta delle motivazioni addotte dai supplicanti. La supplica veniva preventivamente accolta (probabilmente dopo un iniziale filtro da parte della cancelleria) e poi inoltrata all presenza dell’organo istituzionale dai supplicanti accompagnati dai loro avvocati . A questo proposito è emblematica la supplica presentata dalla comunità di Orgiano nel Vicentino nel 1605.  La Signoria, dopo aver esaminato la supplica, decideva quale fosse l’organo istituzionale più indicato a fornire una risposta. La delibera veniva trascritta in una ducale e affidata agli stessi supplicanti che dovevano teoricamente consegnarla agli organi di dentro o di fuori incaricati della risposta. Una volta ricevuta la supplica, la magistratura preposta (per lo più rettori, nel caso delle suppliche di fuori) istruiva un processo interrogando i testi indicati dagli stessi supplicanti. Il fascicolo istruito veniva quindi consegnato a questi ultimi (ma si vedano le trasformazioni intervenute alla fine del ‘500) che si incaricano di trasferirlo a Venezia alla stessa Signoria, che decideva infine sul da farsi.  La procedura seguita dalla presentazione e dall’accoglimento delle suppliche rappresenta dunque il tipico assetto costituzionale dello stato giurisdizionale di antico regime, anche se alcune sue trasformazioni suggeriscono i cambiamenti intervenuti a livello istituzionale, di seguito ai mutati rapporti di forza.